Nei rispettivi ruoli di direttore e solista, Zubin Mehta e Martha Argerich si caricano sulle solide spalle proprie dei monumenti della musica classica la Filarmonica di Vienna per una coppia di memorabili esecuzioni, incise dal vivo nel marzo del 2024.
Nella sontuosa cornice del Musikverein, la pianista si fa beffe dell’anagrafe, mettendo in mostra una tecnica e un’energia impressionanti sulle note dell’inquieto Concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore di Ravel. A esaltarne l’articolazione sublime e l’esuberanza dei virtuosismi, in particolare nel movimento centrale, i legni che sembrano sbocciare dalle sue strabilianti escursioni sulla tastiera.
Dopo i bis dell’artista in solitaria su Jeux d’eau di Ravel e la ‘Gavotta I’ dalla Suite inglese in Sol minore di Bach, l’ensemble dà il meglio nella complessità solenne della Settima sinfonia di Bruckner, segnata da sofisticati contrasti e dall’omaggio del compositore all’amato Wagner: al soldo di una bacchetta leggendaria, il suono si gonfia e si scalda, in un armonioso alternarsi di soli che trascina la lettura verso la densità spirituale di un finale epico e poderoso.