- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2014 · 12 tracce · 30 min
12 Études
Composti probabilmente tra il 1833 e il 1837, anno della loro pubblicazione, i 12 Études, Op. 25 di Chopin affinano gli esiti raggiunti con la serie precedente, gli Études, Op. 10 (1833), mettendo così in risalto le doti virtuosistiche e creative del genio polacco. Ogni partitura è progettata per affrontare una specifica questione tecnica, spesso riassunta in uno schema reiterato. Tra gli argomenti in esame, figurano sono l’articolazione dello staccato (nel N. 4 e in parte nel N. 9), gli intervalli di terza (nel N. 6), quelli di sesta (nel N. 8), le ottave (nel N. 10) e gli arpeggi (nel N. 12). Nel primo studio dell’antologia, conosciuto anche come ‘Arpa eolica’, la melodia si dispiega su scintillanti tessiture arpeggiate capaci di evocare il suono delle corde che riecheggiano nel vento e creano un’atmosfera magica. Se il secondo si concentra sui ritmi incrociati e il terzo analizza lo sviluppo di una forma ritmica in evoluzione, il quinto presenta una gloriosa sezione centrale, in cui la trama melodica disegnata dalla mano sinistra viene impreziosita dalle delicate decorazioni della destra. Il motivo suonato dalla mancina costituisce anche la base del settimo, che rappresenta l’unico episodio lento della raccolta. Nel celebre ‘Vento d’inverno’, penultimo capitolo del programma, il tema della marcia supporta passaggi sublimi che scorrono lungo la tastiera e restituiscono un effetto monumentale.