- SCELTA DELLA REDAZIONE
- 2010 · 3 tracce · 33 min
Concerto per pianoforte nº 20 in re minore
Composto all’inizio del 1785 ed eseguito per la prima volta al Casino Mehlgrube di Vienna l’11 febbraio dello stesso anno, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 20 di Mozart è la prima delle due partiture per piano in tonalità minore, un aspetto sottolineato dal musicista fin dall’inizio dell’‘Allegro’, la cui introduzione orchestrale avanza in un clima di ansia e tensione. Questa sensazione continua con l’entrata in scena dello strumento solista e, sebbene il tema secondario alleggerisca l’atmosfera, riveste un’importanza relativamente limitata nel corso del movimento. Sebbene Mozart non avesse inserito cadenze qui o nel finale, nei primi anni ’90 del XVIII secolo Beethoven ne ha fornite di proprie, che ancora oggi continuano a essere riproposte. Con una melodia suadente, la ‘Romanza’ garantisce un certo afflato di sollievo e, se il tempestoso episodio di contrasto interrompe la calma precedente, la musica riacquista la sua compostezza verso la fine. L’‘Allegro assai’ ritorna poi al Re minore, con un tema principale bilanciato dall’ironia del tema secondario. Ma è solo con la coda che arriva il momento del Re maggiore, in una chiusura con un senso di ottimismo, che stabilisce un modello per le conclusioni dei concerti in tonalità minore attraverso tutto il XIX secolo.
- 1959 · 3 tracce · 33 min